cinque terre

il fascino dei borghi sospesi

Le Cinque Terre, un territorio di una bellezza seducente fatta di scogliere, terrazzamenti, paesi che si protendono verso il mare con le loro facciate colorate e gli scuri carrugi e panorami irripetibili.

Questo è lo straordinario paesaggio che ci accoglierà con stupore e meraviglia per tutti i cinque giorni che trascorreremo insieme attraversando gli antichi sentieri che gli abitanti di questi luoghi compivano in passato per spostarsi da un borgo all’altro.

Questi sono il luoghi dell’infanzia e giovinezza di Eugenio Montale dove concepì la sua prima opera Ossi di Seppia, questo è il luogo del prezioso vino Sciacchetrà prodotto sugli ardui terrazzamenti a picco sul mare e già decantato dal Petrarca, Boccaccio, Pascoli e D’Annunzio: “quel fiero Sciacchetrà che si pigia nelle cinque pampinose terre” e del vermentino dei Colli di Luni proclamato da Plinio il Vecchio.

Questo è il luogo che l’UNESCO nel 1997 ha inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità come “paesaggio culturale” e nel 1999 istituito come Parco Nazionale delle Cinque Terre con lo scopo di conservare gli equilibri ecologici, la tutela del paesaggio e salvaguardare i valori antropologici locali come ad esempio il sistema dei muri a secco per il sostentamento dei terrazzamenti a picco sul mare.

Le Cinque Terre: una bellezza fragile da tutelare, forse ora a causa della pandemia Covid-19 qualcosa cambierà, forse lo tsunami turistico degli ultimi anni che ha invaso queste terre portando milioni di persona a fronte di qualche migliaio di abitanti sarà ridimensionato a favore di un turismo più selezionato e di qualità; piccoli gruppi alla scoperta di nuovi territori per entrare nei luoghi e assaporare la loro cultura, la loro storia, le tradizioni popolari, la cucina tradizionale insomma, tutto ciò che rende un viaggio unico e non seriale e superficiale come fino ad ora era stato concepito.

Letteratura

Portami il girasole ch’io lo trapianti

nel mio terreno bruciato dal salino,

e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti

del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

 

Tendono alla chiarità le cose oscure,

si esauriscono i corpi in un fluire

di tinte: queste in musiche. Svanire

è dunque la ventura delle venture.

 

Portami tu la pianta che conduce

dove sorgono bionde trasparenze

e vapora la vita quale essenza;

portami il girasole impazzito di luce.

Eugenio Montale, Ossi di seppia, 1925

Programma

Raggiunta La Spezia in auto e sistemati i bagagli nella struttura ospitante, ci prenderemo una serata di relax assaporando un aperitivo in attesa dell’ottima cena, tipica della cucina ligure, immersi nella pace di una terra tutta da scoprire e accompagnati dalla simpatia e autenticità dei proprietari dell’agriturismo.

Briefing sul programma, consigli e informazioni generali.

Dopo colazione raggiungeremo La Spezia in auto e da lì in treno fino a Monterosso tanto cara al poeta premio Nobel Eugenio Montale dove trascorreva le proprie “ estati lontane”.

Già nel XIII secolo, Monterosso  entrava a far parte della Repubblica di Genova con la sua fiorente economia. Oggi la produzione di vini pregiati come lo Sciacchetrà e la pesca legata al “passo delle acciughe”  poi poste sotto sale con un processo tradizionale, rendono Monterosso un borgo tutto da scoprire e gustare.

Ammirato l’antico borgo inizieremo a salire percorrendo il sentiero nello splendido ambiente naturale della macchia mediterranea che ci porterà alla diramazione per il sito archeologico di Sant’Antonio al Mesco (313 metri s.l.m.) risalente all’anno Mille, un’area di straordinaria bellezza che unisce panorami mozzafiato  sulle 5 Terre a storia e architettura.

Pranzo al sacco (facoltativo) e rientro in agriturismo.

Valutazione
Facile – Media

Dislivello in salita
+315 metri

Lunghezza
2 km e 800 metri

Dislivello in discesa
-315 metri

Percorso
Andata e ritorno

Quota massima
313 m s.l.m

Tempo previsto soste escluse
3 ore

Quota minima
1 m s.l.m.

Dopo colazione, parcheggiata l’auto a La Spezia,  raggiungeremo Monterosso in treno per poi raggiungere prima Vernazza con le sue coloratissime case a corona del piccolo porto turistico su cui si affaccia la Chiesa di Santa Margherita d’Antiochia e poco più in su, incastonato tra le rocce, il Castello Doria con la sua torre cilindrica a difesa del piccolo borgo e poi il suggestivo borgo di Corniglia di antiche origini romane il cui nome, probabilmente, deriva proprio dalla famiglia proprietaria del territorio “Gens Cornelia”. Costruita sulla sommità di un’alta scogliera a picco sul mare è l’unica delle Cinque Terre a non avere accesso diretto al mare. Nel suo piccolo borgo spicca la chiesa di San Pietro del 1334 in stile gotico ligure con il suo “classico” rosone in marmo di Carrara.

In un continuo saliscendi di scale, protagoniste della sentieristica delle 5 Terre e sentieri, avremo modo di estasiarci dei panorami tra il verde dei vigneti e il blu del mare che saranno sempre al nostro fianco!

Pranzo al sacco (facoltativo) e rientro in agriturismo.

…Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale, e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio (Eugenio Montale).

Valutazione
Media – Impegnativa

Dislivello in salita
+940 metri

Lunghezza
9 km

Dislivello in discesa
-905 metri

Percorso
Traversata

Quota massima
226 m s.l.m

Tempo previsto
5 ore e 30 minuti

Quota minima
1 m s.l.m.

Parcheggiata l’auto a La Spezia prenderemo il treno per Corniglia e da qui raggiungeremo Manarola, la più piccola delle Cinque Terre, fondata nel XII secolo e famosa per il suo presepio allestito dal 1961 sul dorso della collina con le sue 17.000 lampadine che disegnano il profilo di oltre 300 personaggi, ogni 8 dicembre.

Il sentiero si snoda attraverso l’Alta Via delle 5 Terre e attraversa il borgo di Volastra dove è d’obbligo una sosta al Santuario di Nostra Signora della Salute risalente al 1240 in stile romanico.

Vigneti terrazzati a picco sul mare, patria della tanto decantata vernaccia e macchie mediterranee ci accompagneranno su questi sentieri mozzafiato fino all’arrivo a Manarola.

Dopo un leggero spuntino con vista sullo splendido mare blu della Liguria ci dirigiamo verso l’imbocco del sentiero della Beccara, ad uso dei soli contadini per raggiungere i loro orti, che ci porterà a Riomaggiore, caratteristico borgo composto da diversi ordini paralleli di case torri, risalente al VIII secolo secondo storie e leggende tramandate oralmente.

Il sentiero si snoda a strapiombo sulla sottostante via dell’Amore (attualmente chiusa per pericolo frane) con viste spettacolari su tutte le 5 Terre attraverso campi coltivati ed incolti fino al crinale di Costa di Corniolo da cui inizieremo a scendere attraverso le immancabili scale per raggiungere Riomaggiore che ci accoglierà con la superba chiesa di San Giovanni Battista dall’usuale stile gotico ligure.

Dopo una fresca bibita o un gelato al limone, beati da un panorama straordinario, rientriamo all’agriturismo per un meritato riposo e un’ottima cena.

…dal Decamerone di Giovanni Boccaccio (decima giornata seconda novella) …che per curare il mal di stomaco dell’abate di Cluny, Ghino di Tacco gli fece portare “ in una tovagliuola bianchissima due fette di pane ben arrostito e un gran bicchiere di vernaccia di Corniglia”…

Valutazione
Media – Impegnativa

Dislivello in salita
+840 metri

Lunghezza
8 km

Dislivello in discesa
-790 metri

Percorso
Traversata

Quota massima
412 m s.l.m

Tempo previsto
5 ore e 30 minuti

Quota minima
1 m s.l.m.

Giornata defaticante rivolta alla visita della bellissima cittadina di Porto Venere con i suoi carugi, l’antichissima chiesa di San Pietro all’interno della quale è ancora visibile l’area del Tempio paleocristiano del V sec., quindi la splendida Chiesa di San Lorenzo consacrata da Papa Innocenzo III  nel 1130 e l’imponente Castello Doria di architettura militare genovese: prima fortificazione XII sec. mentre quella attuale risale al XVII sec.

Nel 1997 Porto Venere, insieme con le isole Palmaria, Tino, Tinetto e le Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui nei colli che ammanta l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene sua patria … (Francesco Petrarca)

Pranzo al sacco (facoltativo) e partenza verso i luoghi di provenienza.

Valutazione
Facile

Dislivello in salita
+40 metri

Lunghezza
3 km

Dislivello in discesa
-40 metri

Percorso
Anello

Quota massima
30 m s.l.m

Tempo previsto
4 ore

Quota minima
1 m s.l.m.

Equipaggiamento
  • Scarponcini da escursionismo.
  • Zaino a partire da 25 litri.
  • Borraccia e/o thermos a partire da 1,5 litri.
  • Bastoncini da escursionismo.
  • Abbigliamento a strati comodo ed adatto alla stagione.
  • Cappello e guanti.
  • Occhiali con lenti trasparenti o polarizzate.
  • Lampada frontale.
  • Frutta essiccata o secca e/o pranzo al sacco.
  • Sacchetto per lo smaltimento dei rifiuti.
  • Kit di primo soccorso e telo termico.
  • Tessera Altour (consegnata alla prima attività).

Contattaci per qualsiasi consiglio sul tuo equipaggiamento.

Quota individuale

Fino ai 5 anni: gratis
Dai 6 ai 17 anni: 100 €
Oltre i 18 anni: 200 €

Cosa comprende:
L’accompagnamento guidato per l’intero tour e l’assicurazione RCT

Cassa comune:
Viene costituita in loco e l’importo dipenderà dal numero dei partecipanti e dai prezzi dei servizi aggiornati

Come partecipare:
Compila il form “Richiesta di partecipazione” e ti contatteremo per tutti i dettagli.
Versa l’acconto e … prepara lo zaino!

Numero partecipanti:
Da un minimo di 4 ad un massimo di 16

Prossima data in calendario: da mercoledì 18 a domenica 22 Settembre 2024
Es: Capri, il respiro del vento
Es: da venerdì 8 Dicembre a domenica 10 Dicembre 2023