CAPRI

il canto del passato

Tre giorni sono pochi per un’isola che non ti aspetti, riservata, lontana dagli stereotipi a cui siamo abituati, un’isola che si svelerà passo dopo passo e ti farà innamorare.

Approdati a Marina Grande saliremo a Piazza Armando Diaz da cui si gode un panorama che abbraccia l’intero golfo di Napoli e poi … dopo aver visitato l’ex cattedrale di S. Stefano e il Palazzo Cerio che ospita il Museo Paleontologico e Naturalistico ci perderemo nel dedalo di vicoli fino ad arrivare alla Piazzetta degli artisti dove saremo sospesi tra mare e cielo. Davanti ai nostri occhi avremo una cartolina di Capri che difficilmente dimenticheremo!

Questo è solo l’inizio del nostro viaggio, lento, esclusivo … e se vorremo renderlo indimenticabile dovremo farci guidare dalle parole del poeta Pablo Neruda:

Questa Capri recondita,
dove si entra soltanto dopo un lungo pellegrinaggio
e quando ormai l’etichetta di turista si è staccata di dosso …

Personaggi

Sergio e Silke

Per raccontare i luoghi è necessario conoscere delle persone che di quel luogo ne sono l’essenza, l’anima.
Per raccontare Capri è necessario conoscere Sergio e Silke.
Non c’è storia più bella di quella che parte da quell’incontro di tanti anni fa che ha fatto sbocciare un amore poco vistoso,
come la rara Globularia neapolitana presente nella zona di monte Solaro,
ma solido e profondo come i fusti dei piccoli fiori azzurro-violacei che si insinuano nelle fessure della roccia e diventano un tutt’uno con essa.


«Era l’8 giugno del 1996 quando sono arrivata per la prima volta a Capri per fare “ordine” nei miei pensieri. Volevo stare una settimana sola per godermi la natura, le passeggiate. Volevo ritrovare la MIA dimensione. Scendendo dall’aliscafo sentivo tremare la terra sotto i miei piedi. Dall’albergo “Europa Palace” era arrivata la navetta che mi ha portato ad Anacapri. Per Anacapri ero venuta. A 12 anni avevo letto La storia di San Michele del medico svedese Axel Munthe e da allora desideravo vedere «le verdi colline di Anacapri» (riferimento al brano di Claude Debussy ndr). Ci sono voluti altri 22 anni per poter realizzare il mio sogno.
Dall’albergo sono scesa a piedi per la zona pedonale verso il centro storico ammirando fiori e piastrelle colorate. Una volta arrivata in piazza Diaz mi sono fermata sbalordita vedendo le meravigliose panchine. Davanti alla panchina del Residence “Eden Paradiso” ho chiesto a una donna chi avesse realizzato queste maioliche stupende, lei mi ha risposto: “Il Maestro Sergio Rubino. Qua nel vicoletto c’è la sua bottega, ma oggi è chiusa perché c’è l’inaugurazione della sua Capri in Miniatura”. Così, per curiosità, mi sono diretta a vedere – meglio a contemplare – quella piccola Capri. Era di sabato.
Di lunedì mattina mi sono recata alla bottega perché volevo far realizzare delle mattonelle per un bagno in Germania. Entrando nel negozio mi dava il benvenuto una signora distinta. Subito dal retrobottega si avvicinava un uomo. Era Sergio. Mi chiedeva cosa desiderassi accompagnandomi nel giardino dove ci siamo seduti intorno a un tavolo rotondo meravigliosamente ornato con piastrelle dipinte a mano con limoni. Mentre
raccontavo la mia idea al Maestro lui prendeva un foglio e una matita e cominciava a disegnare. Mi invitò subito a pranzo. Mi sono meravigliata tanto, ho detto di no e ho chiesto quando potevo tornare per prendermi il disegno delle mattonelle per il bagno. Mi ha risposto che sarei potuta tornare intorno alle otto di sera. Così ho fatto.
Prima dell’orario di chiusura mi ha fatto vedere il disegno bellissimo che corrispondeva al mio desiderio (il disegno ce l’ho ancora… il bagno in Germania non si è mai fatto). Poi ho chiesto al Maestro un consiglio dove poter cenare. Lui mi ha risposto che doveva mangiare anche lui e mi ha invitato al ristorante “Da Mamma Giovanna” che era una deliziosa trattoria accanto alla Chiesa Santa Sofia. Mangiammo spaghetti alle vongole e bevemmo vino rosso mescolato con acqua rendendoci conto che tutti e due avevamo quest’abitudine di mescolare il vino con l’acqua. Durante e dopo la cena ci siamo raccontati le nostre vite. Da questo momento eravamo inseparabili. Nei restanti quattro giorni della mia permanenza a Capri abbiamo fatto delle passeggiate, un giro dell’isola e abbiamo parlato tanto. Il venerdì dovevo partire».

E quando vi siete rivisti?
«Tornata in Germania, Sergio mi ha chiamato ogni giorno. Dopo due settimane, gli ho detto che i giorni a Capri per me erano stati un sogno, però la mia realtà era essere assicuratrice, perché insieme a mia sorella gestivo un’agenzia di assicurazioni. Gli ho detto che dovevo rimanere con i piedi per terra».

E lui si è rassegnato?
«La risposta di Sergio mi ha fatto cambiare la vita. Mi ha detto: “Vuoi andare avanti a sognare la tua vita o vuoi finalmente cominciare a vivere i tuoi sogni?”. Era il 15 luglio del 1996.
Il 18 luglio Sergio è venuto a Mespelbrunn per portarmi a casa».

E poi come è andata?
«Non penso che il nostro rapporto sia un rapporto speciale, ma certamente un rapporto che da sempre si è basato sull’amore, sul rispetto reciproco.
Da sempre siamo stati insieme 24 ore su 24, abbiamo lavorato insieme».

In che modo lavoravate insieme?
«Secondo Sergio avevo una buona disposizione per il lavoro da fare, ci ho messo volontà, abilità, attenzione, pazienza, il saper fare con i clienti. Ci ha unito, lo ripeto, l’amore, il rispetto dell’uno per l’altro. Ci è voluta tenacia, resistenza. Non mi pesava rinunciare a delle cose del mio passato. I compromessi per andare avanti non sono stati sacrifici, nessuno si deve sacrificare per l’altro. Abbiamo condiviso l’amore per l’arte, la natura, la vita semplice. Di Sergio mi è piaciuto dal primo momento la serenità interiore, la posatezza, il modo di pensare, la capacità di stare con i piedi per terra anche essendo un artista del suo livello».

Yvonne Carbonaro, Sergio Rubino, pittore, scultore e ceramista anacaprese – Dal Bollettino Flegreo, Quarta Serie N. 3 – Anno 2023

Programma

Approdati a Marina Grande saliremo a Piazza Armando Diaz da cui si gode un panorama che abbraccia l’intero golfo di Napoli e poi … dopo aver visitato l’ex cattedrale di S. Stefano e il Palazzo Cerio che ospita il Museo Paleontologico e Naturalistico ci perderemo nel dedalo di vicoli fino ad arrivare alla Piazzetta degli artisti dove saremo sospesi tra mare e cielo. Davanti ai nostri occhi avremo una cartolina di Capri che difficilmente dimenticheremo!

È arrivato il momento di visitare tre luoghi simbolo di questo paradiso: la Certosa di S. Giacomo che esprime il periodo monastico e medievale di Capri, i giardini di Augusto con le sue terrazze a strapiombo sul mare e dopo la recente riapertura provare il piacere di scendere lungo i tornanti di Via Krupp fino a raggiungere Marina Piccola.

Rientro in albergo ad Anacapri con mezzi pubblici.

Valutazione
Facile – Media

Dislivello in salita
+150 metri

Lunghezza
3 km

Dislivello in discesa
-300 metri

Percorso
Traversata

Quota massima
190 m s.l.m

Tempo stimato soste escluse
2 ore

Quota minima
2 m s.l.m.

Giornata dedicata a due personaggi che fanno parte della storia di Capri: l’imperatore Tiberio e lo scrittore e poeta francese Jacques Fersen. La loro storia è incastonata lungo il panoramico promontorio nord-occidentale dell’Isola dove, in uno spazio ristretto, giacciono tra scenari rupestri di selvaggia bellezza, imponenti vestigia di glorie passate a ricordare la memoria di fugaci fasti di chi l’abitò.

Salendo lungo via Tiberio giungeremo prima al Parco rupestre, con una vista mozzafiato, legato a Villa La Falconetta del Banchiere Astarita per poi raggiungere Villa Jovis, su quella che fu la terrazza privata dell’imperatore romano Tiberio e solo dopo aver scoperto molti dei suoi segreti scenderemo lungo uno stretto sentiero fino a Villa Lysis del Conte Jaques Fernsen  arroccata sul ciglio della rupe a picco sul mare.

Sulla via del ritorno possibilità di ammirare, accedendo in una zona privata,  il cosiddetto Muro greco costruito in grossi blocchi irregolarmente squadrati che aveva la funzione di difendere la sella di Capri, tra le colline di S. Michele e del Castiglione.

Dopo tanta storia possibilità di curiosare tra le vie di Capri tra vetrine griffate e semplici botteghe che resistono all’incalzare della modernità. Rientro in albergo, relax e cena con cucina tipica caprese.

Valutazione
Facile – Media

Dislivello in salita
+220 metri

Lunghezza
7 km

Dislivello in discesa
-220 metri

Percorso
Anello + A/R

Quota massima
335 m s.l.m

Tempo stimato soste escluse
3 ore

Quota minima
140 m s.l.m.

Lasciato l’albergo ci dirigeremo verso il centro di Anacapri e passeggiando in via Capodimonte raggiungeremo Villa San Michele creatura del medico e scrittore svedese Axel Munthe. Il complesso si articola su tre livelli, dallo studio si passa alla loggia che prosegue verso un ambulatio che termina in un belvedere semicircolare che si affaccia sul golfo di Napoli, un vero spettacolo.

Terminata la visita vestiremo i panni di chi, quando ancora non era in funzione la carrabile che unisce Anacapri a Capri, scendeva al porto a piedi lungo la Scala fenicia. Oltrepassata la porta medievale scenderemo i circa 930 gradini, ammirando il panorama che si apre davanti ai nostri occhi, fino a raggiungere la chiesa di S. Costanzo, patrono dell’isola.

Ora è il momento di rilassarci come faceva un tempo Tiberio recandoci a Palazzo a Mare una delle dodici ville che l’imperatore aveva fatte costruire nei punti più belli dell’isola. Sarà difficile dopo tanta bellezza salire sul traghetto e tornare sulla terraferma ma Capri rimarrà lì ad attenderci per deliziarci di nuovo.

Valutazione
Facile – Media

Dislivello in salita
+140 metri

Lunghezza
4 km

Dislivello in discesa
-380 metri

Percorso
Traversata + A/R

Quota massima
310 m s.l.m

Tempo stimato soste escluse
2 ore e 30 minuti

Quota minima
2 m s.l.m.

Equipaggiamento
  • Scarpe basse con suola scolpita o scarponcini da escursionismo.
  • Zaino a partire da 20 litri.
  • Borraccia e/o thermos a partire da 1 litro.
  • Bastoncini da escursionismo.
  • Abbigliamento a strati comodo ed adatto alla stagione.
  • Cappello, guanti e costume da bagno.
  • Frutta essiccata o secca e/o pranzo al sacco.
  • Sacchetto per lo smaltimento dei rifiuti.
  • Kit di primo soccorso e telo termico.
  • Spilla e Tessera Altour (consegnata alla prima attività).

Contattaci per qualsiasi consiglio sul tuo equipaggiamento.

info utili

Quota individuale
(Comprende l’accompagnamento guidato e l’assicurazione RCT)
Fino ai 5 anni: gratis
Dai 6 ai 17 anni: 90 €

Oltre i 18 anni: 180 €

Come partecipare
Compila la Richiesta di partecipazione e ti contatteremo per tutti i dettagli

Numero partecipanti
Da un minimo di 4 ad un massimo di 16

Prossima data in calendario: da giovedì 25 a sabato 27 aprile 2024
Es: Capri, il respiro del vento
Es: da venerdì 8 Dicembre a domenica 10 Dicembre 2023