Tre giorni sono pochi per un’isola che non ti aspetti, riservata, lontana dagli stereotipi a cui siamo abituati, un’isola che si svelerà passo dopo passo e ti farà innamorare.
Partiremo alla scoperta di questo paradiso imbarcandoci sul gozzo di Alfonso che ci farà ammirare Capri da una prospettiva unica. Dal porticciolo di S. Francesco aggireremo Punta del Capo dove riceveremo il saluto dello scugnizzo Gennarino e dopo aver attraversato l’arco del Faraglione di Mezzo e doppiato il Faro di Punta Carena faremo tappa davanti l’attrazione più famosa: la Grotta Azzurra.
Questo è solo l’inizio del nostro viaggio, lento, esclusivo … e se vorremo renderlo indimenticabile dovremo farci guidare dalle parole del poeta Pablo Neruda:
Questa Capri recondita,
dove si entra soltanto dopo un lungo pellegrinaggio
e quando ormai l’etichetta di turista si è staccata di dosso …
Letteratura
Ci si affaccia spauriti dietro l’esile schermo dell’inferriata, su quel gigantesco scheletro di creste, di guglie, di rupi erompenti dall’abisso. Il promontorio del Faro ha qualcosa di felino con quel suo molle e lento avvolgersi di costoni, di groppe e di pieghe, come di un giaguaro in agguato pronto a balzar sulla preda.
Ma prima che la strada si arresti sull’orlo dell’orrido, c’è una casuccia bianca, tutta nuda , senza l’ombra di un albero; da anni l’abita uno stravagante solitario: lo chiamano il filosofo. Ha quanto basta: una stanza, un letto una cisterna. Dinanzi alla porta ha piantato due enormi agavi spinose; sono forse l’emblema della sua solitudine selvaggia e sembrano voler essere una difesa.
Siam appena passati e udiamo un chiudersi rapido d’imposte fra sdegnoso e altero.
Più su è il ciglio tragico dell’orrido, senza riparo; da quella rupe son precipitati i volontari della morte, e la casetta bianca del filosofo randagio, a piè della rupe, sembra chiudersi più fredda e più nemica nel suo mistero…
I Romani avevano scoperto anch’essi alla Miglara il belvedere più aereo e più rupestre di Anacapri e, dopo aver tracciato a mezza costa del monte fra le rocce del Solaro e le rocce del Faro una strada, qual’essi amavano, pressoché rettilinea, di comodo riposante diporto, ombreggiata di grandi querce e aperta al lento sgropparsi dei colli e delle pendici di Materita, avevano costruito sul ciglio estremo della rupe, una exedra di riposo per il loro imperatore.
Poco più su della rupe della morte, affiorano ancora sul terreno avanzi di muri che racchiudono l’area di un recinto quadrangolare; e qualche raccoglitore di gramigne ha trovato in quel recinto frammenti di marmi rari, di giallo, di rosso, di serpentino, indizio della presenza di pavimenti a tarsie marmoree, quali potevano essere solo applicati per ambienti di gran lusso e per personaggi di non comune distinzione.
Di là si contemplavano i due mari: dinanzi la gran distesa del Mediterraneo; alle spalle, l’orrido del Solaro, la rupe del Castiglione, i due Faraglioni.
Amedeo Maiuri, Breviario di Capri (1947)
Programma
Partiremo alla scoperta di questo paradiso imbarcandoci sul gozzo di Alfonso che ci farà ammirare Capri da una prospettiva unica. Dal porticciolo di S. Francesco aggireremo Punta del Capo dove riceveremo il saluto dello scugnizzo Gennarino e dopo aver attraversato l’arco del Faraglione di Mezzo e doppiato il Faro di Punta Carena faremo tappa davanti l’attrazione più famosa: la Grotta Azzurra.
Ritornati al porto di Marina Grande, saliremo con la funicolare nella “piazzetta” più famosa di Capri e da qui, passeggiando tra le eleganti vetrine di via Camerelle giungeremo al Belvedere di Punta Tragara dal quale godremo una splendida vista sui Faraglioni.
La famosa passeggiata del Pizzolungo, oltre ad offrirci scorci sulla vicina Penisola Sorrentina e l’incredibile Villa di Curzio Malaparte adagiata su Punta Masullo, ci condurrà fino alla Grotta di Matermania e al Porto romano di Tragara.
Per concludere questa splendida giornata, ci aspetta una cena tipica caprese . Rientro in albergo ad con mezzi pubblici.
Valutazione
Facile – Media
Dislivello in salita
+300 metri
Lunghezza
5 km
Dislivello in discesa
-300 metri
Percorso
Andata e ritorno
Quota massima
150 m s.l.m
Tempo stimato soste escluse
2 ore e 30 minuti
Quota minima
2 m s.l.m.
Sul versante occidentale dell’isola è situata la solitaria villa Damecuta, caratterizzata dal suo belvedere e dalla lunga loggia affacciata sul mare, che visiteremo durante l’avvicinamento ad uno dei percorsi più spettacolari dell’isola, il Sentiero dei Fortini.
Costeggia il mare dalla Grotta Azzurra al Faro di Punta Carena tra cornici di roccia, scultorei promontori e baie profonde come fiordi dalle acque turchesi. Incamminandoci lungo questo sentiero impreziosito dalle ceramiche del maestro Sergio Rubino, incontreremo i quattro fortini borbonici che un tempo non troppo lontano difendevano Capri: Orrico, Mesola, Pino e Tombosiello a picco sul mare.
Arrivati alla nostra meta, sorseggiando una fresca limonata di fronte all’intenso blu che ci rapisce, avremo la possibilità di fare un bagno rigenerante tra Capo Ruglio e Punta Carena da dove svetta il Faro di Capri attivo dal 1867, il secondo per potenza d’illuminazione dopo quello di Genova.
Pranzo al sacco. Rientro in albergo, relax e cena con cucina tipica caprese ad Anacapri in un ristorante con straordinaria vista sul mare.
Valutazione
Facile – Media
Dislivello in salita
+230 metri
Lunghezza
6 km e 500 metri
Dislivello in discesa
-505 metri
Percorso
Traversata
Quota massima
230 m s.l.m
Tempo stimato soste escluse
4 ore e 25 minuti
Quota minima
2 m s.l.m.
Dedicheremo la prima parte della mattinata a conoscere Anacapri camminando tra le bianche case delle Boffe, visitando la Casa Rossa, la chiesa di S. Michele con il suo bellissimo pavimento, S. Sofia con il suo crocifisso ligneo e magari faremo una pausa sulle bellissime panchine maiolicate del maestro Rubino.
Oltrepassata S. Maria di Costantinopoli inizieremo una tranquilla passeggiata lungo la Migliara, una antica strada di impianto romano, fino al Parco Filosofico, un tesoro lasciato in eredità dal sogno dell’economista Gunnar Adler Karlsson e poi al belvedere a strapiombo di Punta del Tuono che ci lascerà senza parole. Un tragitto che si snoda tra vigneti, lembi superstiti di antichi boschi e squarci aperti verso il mare di Ischia.
Ritorneremo ad Anacapri scendendo fino alla Torre di Guardia lungo un sentiero immerso in un profondo silenzio, all’interno di una macchia mediterranea ricca di colori e profumi che fa intravedere l’azzurro del mare.
Partenza nel pomeriggio e rientro nei luoghi di provenienza.
Valutazione
Facile – Media
Dislivello in salita
+80 metri
Lunghezza
4 km e 500 metri
Dislivello in discesa
-210 metri
Percorso
Traversata
Quota massima
320 m s.l.m
Tempo stimato soste escluse
2 ore e 20 minuti
Quota minima
110 m s.l.m.
Equipaggiamento
- Scarpe basse con suola scolpita o scarponcini da escursionismo.
- Zaino a partire da 20 litri.
- Borraccia e/o thermos a partire da 1 litro.
- Bastoncini da escursionismo.
- Abbigliamento a strati comodo ed adatto alla stagione.
- Cappello e guanti.
- Frutta essiccata o secca e/o pranzo al sacco.
- Sacchetto per lo smaltimento dei rifiuti.
- Kit di primo soccorso e telo termico.
- Spilla e Tessera Altour (consegnata alla prima attività).
Contattaci per qualsiasi consiglio sul tuo equipaggiamento.
info utili
Quota individuale
(Comprende l’accompagnamento guidato e l’assicurazione RCT)
Fino ai 5 anni: gratis
Dai 6 ai 17 anni: 90 €
Oltre i 18 anni: 180 €
Come partecipare
Compila la “Richiesta di partecipazione” e ti contatteremo per tutti i dettagli.
Numero partecipanti
Da un minimo di 4 ad un massimo di 16