NOrchia

il mistero della sfinge

Città di cui non conosciamo il nome originario, Norchia era ubicata su di un lungo pianoro dalle pareti scoscese alla confluenza dei corsi d’acqua Pile e Acqualta nel fiume Biedano. Essa sorgeva lungo il tracciato dell’antica Via Clodia la quale, dopo averla attraversata proseguiva verso Tuscania con un suggestivo percorso scavato tra alte pareti di tufo, la cosiddetta Cava Buia. Le prime testimonianze di frequentazioni umane del sito risalgono all’età del Bronzo e proseguono, anche se in numero meno consistente, in epoca arcaica (VI-V sec. a.C.), mentre il periodo di maggior sviluppo del centro, attestato dalle scenografiche necropoli, è da collocare tra la fine del IV e la metà del II sec. a.C.

Naturalmente difesa da più lati, la città presentava un unico punto debole che gli Etruschi difesero con lo scavo di un grandioso fossato, superiormente rinforzato con un muro a blocchi interrotto in corrispondenza di un accesso al pianoro abitativo. Gravitante nella sfera di influenza esercitata da Tarquinia, Norchia non ebbe mai un suo ruolo autonomo, dovendo la sua importanza unicamente alla dislocazione topografica. In età romana la vita del centro dovette essere assai modesta, mentre un certo risveglio si coglie solo con il periodo medioevale del quale restano imponenti ruderi; sul pianoro della città infatti spicca la sagoma del castello della famiglia Di Vico del XIII sec. d.C. e, sulla parte più alta, i resti della pieve di San Pietro (IX sec. d.C.), che dopo ripetute spoliazioni, sono formati solo dalla parte presbiterale. Questi luoghi furono definitivamente abbandonati nel 1453 a seguito di una grave epidemia di malaria.

Durante la nostra escursione scopriremo come Norchia costituisca l’esempio più significativo di architettura funeraria rupestre di età ellenistica (IV-II sec. a.C.). Le tombe presenti in numero elevato e con una varietà tipologica molto ampia, si dispongono tutte intorno alla città, lungo le vallate dei fossi, in perfetta sintonia con il paesaggio. Si tratta di tombe a facciata rupestre dislocate su più terrazze collegate da stretti sentieri; nella terrazza superiore trovano posto le tombe monumentali con facciata a due piani, mentre in quella inferiore si dispongono quelle più modeste. Non v’è dubbio che la realizzazione di questi sepolcri risponda al preciso desiderio di una committenza, in questo caso l’aristocrazia agraria, di esibire pubblicamente il proprio status sociale.

Anche l’ambiente che circonda la città è di grande suggestione: profondi e verdeggianti canyon, altopiani tufacei, torrenti e boschi collinari ricchi di vegetazione dove sarà un piacere perdersi e ritrovarsi durante l’escursione, in cui non mancheranno anche diversi guadi.

Racconti di viaggio

“Un cielo carico di nuvoloni neri non mi scoraggia, il desiderio di ammirare la Sfinge, custode di una tomba introvabile, è più forte della certezza di fare una doccia fuori programma. Il luogo è magico, già al primo sguardo incute suggestione e rispetto. Impervio, isolato, circondato da un alone di mistero … che meraviglia! Ma è ora di mettersi in marcia. Tombe a dado, frontoni dorici, guadi di torrenti e una fitta vegetazione affievoliscono ogni mia certezza. Il rumoreggiare del temporale è sempre più vicino, riuscirò mai a scoprire questo luogo magico?

Quasi ad incoraggiarmi e a farmi compagnia in questo silenzio irreale mi attraversa il sentiero una piccola testuggine che guadagna in fretta l’erba alta. Con passo veloce raggiungo il vicino torrente, lo guado e mi ritrovo in una boscaglia fitta che difficilmente si fa attraversare. Nessun sentiero, nessuna indicazione evidente, l’unico indizio che avevo era una foto dove, dietro la sfinge, si notavano due alberi che formavano una specie di Y. Non ricordo quante volte sono ritornato sui miei passi, o mosso da un’esile speranza ho seguito tracce impercettibili ma … la Sfinge si nascondeva al mio sguardo!

All’improvviso, sotto una coltre di foglie secche, noto dei gradini appena accennati, con due balzi sono in cima … nulla! Non demordo, scendo al punto di partenza ma il mio cammino è ostacolato da un dromos reso inaccessibile dalla vegetazione, salto e appena dall’altro lato, aiutandomi con le mani conquisto un piccolo pianoro. Mi guardo intorno, niente da fare! Lo sguardo, non pago, si alza e si spinge più lontano! Come un fulmine a ciel sereno compare il mio unico indizio, quei rami così particolari, è un attimo, abbasso lo sguardo e proprio davanti a me, silenziosa e ricoperta dal muschio, intravedo ciò che a lungo aveva abitato nei miei sogni: la Sfinge della Tomba Lattanzi!

Ho intuito subito il suo desiderio di rimanere sola perché ho appena il tempo di farle una foto, che il fragore di un tuono e un acquazzone memorabile, mi fecero capire che era l’ ora di tornare. Da quel momento l’ambiente che prima osservavo con tanta attenzione e un po’ di timore, divenne familiare, da quel giorno di settembre di tanti anni fa è come se lo spirito di quei luoghi fosse entrato nella la mia anima, e da quell’istante, su tutto, veglia il suo sguardo enigmatico e mai conosciuto!”

Claudio Corazza

Galleria
Scheda tecnica

Valutazione
Facile – Media

Dislivello in salita
+100 metri

Appuntamento
Luogo inizio escursione
Roma (su richiesta)

Lunghezza
6 km e 500 m

Dislivello in discesa
-100 metri

Trasferimenti
Mezzi propri
Passaggio (su richiesta)

Percorso
A/R + anello

Quota massima
158 m s.l.m

Durata attività
Intera giornata

Tempo stimato
4 ore

Quota minima
118 m s.l.m

Note
Diversi guadi

Equipaggiamento
  • Scarpe basse con suola scolpita o scarponcini da escursionismo.
  • Zaino a partire da 20 litri.
  • Borraccia e/o thermos a partire da 1 litro.
  • Bastoncini da escursionismo.
  • Abbigliamento a strati comodo ed adatto alla stagione.
  • Cappello, guanti e calze di ricambio.
  • Frutta essiccata o secca e/o pranzo al sacco.
  • Sacchetto per lo smaltimento dei rifiuti.
  • Kit di primo soccorso e telo termico.
  • Ghette impermeabili.
  • Tessera Altour (consegnata alla prima attività).

Contattaci per qualsiasi consiglio sul tuo equipaggiamento

info utili

Quota individuale
(Comprende l’accompagnamento guidato e l’assicurazione RCT)

Fino ai 5 anni: gratis
Dai 6 ai 17 anni: 10 €
Oltre i 18 anni: 30 €

Come partecipare
Compila il form “Richiesta di partecipazione” e ti contatteremo per tutti i dettagli

Numero partecipanti
Da un minimo di 4 ad un massimo di 16

Prossima Data in calendario: – – –
Es: Alberi a Roma, dal Campidoglio a Piazza Fiammetta
Es: Mercoledì 11 ottobre 2023