Il carnevale di ronciglione

Martedì grasso

La cittadina di Ronciglione sorge su un altura tufacea a forma di roncola che potrebbe averne ispirato il nome (Rotondo ciglione – rotondus cilio – roncilio – Ronciglione) ed è inserita in un contesto naturale costituito dall’alternanza di boschi e noccioleti a 441 metri di altitudine. Probabile sede di un piccolo villaggio etrusco, crebbe d’importanza in età romana poiché a controllo del tracciato della Via Ciminia, un’importante arteria stradale che collegava Viterbo a Sutri alternativa alla consolare Cassia. Ronciglione si sviluppò gradualmente intorno all’antica chiesa di S. Maria della Provvidenza molto probabilmente per volontà del Vescovo di Sutri verso la metà del secolo XI per avviare una politica di incastellamento per il ripopolamento del territorio e per la protezione dell’antica città di Sutri.

Ronciglione fu soggetta dal XII alla fine del XIV secolo alla potente famiglia romana dei Prefetti di Vico che avevano il loro castello principale a Vico sul lago omonimo. A partire dai primi anni del XV secolo Ronciglione passò sotto la signoria dei Conti degli Anguillara sino al 1465 anno in cui papa Paolo II Barbo (1464-1471) volle riappropriarsi dei castelli posseduti indebitamente dalla famiglia dei Conti degli Anguillara nel Viterbese e concesse a Ronciglione l’autonomia amministrativa. Il 17 dicembre 1526 Papa Clemente VII concesse a vita il castello di Ronciglione al cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, dietro versamento di duemila ducati d’oro, il quale il 31 ottobre 1537 eresse in Ducato i numerosi feudi che la famiglia Farnese possedeva nel Viterbese.

I Farnese furono lungimiranti e potenziarono le attività manifatturiere regimando le acque del Rio Vicano, emissario del Lago di Vico. Si svilupparono ferriere, ramiere e concerie (molti mastri artigiani furono fatti venire dal nord Italia), nel 1609 fu impiantata la prima tipografia (notevole fu la produzione di mazzi di carte da gioco) e nella 2° metà del XVI secolo sorsero anche fabbriche tessili, laboratori per la produzione di armi e anche un laboratorio per la produzione di corde per strumenti musicali.

Questo periodo di benessere politico ed economico proseguì anche dopo la fine del Ducato avvenuta nel 1649 quando le truppe pontificie di Papa Innocenzo X Pamphili conquistarono Castro e poi la distrussero. Le numerose attività manifatturiere consentirono alla città di avere una fase di prosperità per tutto il XVIII secolo.

Purtroppo il secolo XVIII si concluse tragicamente con i moti antifrancesi durante la prima Repubblica Romana del 1798-99. La comunità di Ronciglione insorse contro le truppe francesi che si stavano trasferendo verso Viterbo. La cittadina fu saccheggiata e data alle fiamme il 28 luglio 1799. L’incendio durò fino al 30 di luglio e furono distrutti 177 palazzi tra cui l’archivio storico e il suo prezioso contenuto, mentre tra gli insorti morirono 82 persone. Un altro duro colpo viene inflitto la mattina del 5 giugno 1944, quando un bombardamento alleato distrugge parte del centro storico: morirono 185 cittadini e numerosi soldati tedeschi.

Come possiamo rivivere oggi quell’atmosfera rinascimentale?  Sicuramente partecipando al Carnevale di Ronciglione, che ha le sue origini nelle “Pubbliche allegrezze” che si svolgevano nella città durante il periodo farnesiano (1537-1649) o assistendo durante la festa del patrono San Bartolomeo il 25 agosto, all’antica corsa dei Barberi, corse di cavalli senza fantino, unico esempio rimasto al mondo, la cui origine è da individuarsi nel carnevale romano a partire dal pontificato di Paolo II Barbo (1464-1471).

Tradizioni

Il Carnevale di Ronciglione

  • 1570 – Nasce il Carnevale
  • 12 gennaio 1748 – Editto del vescovo di Sutri e Nepi che disciplina il carnevale di quell’anno, con particolare riguardo all’uso della maschera, ma vi sono anche disposizioni sui ciarlatani, saltimbanchi e istrioni e inoltre proibisce agli ecclesiastici, sotto gravi pene pecuniarie, di partecipare ai divertimenti carnascialeschi, e infine c’è anche una norma che prevede come tutti i festeggiamenti dovessero finire necessariamente alla mezzanotte del martedì grasso.
  • 1835 – Nasce la Banda cittadina che diviene subito un sostegno fondamentale per lo svolgimento del carnevale.
  • 1866 – Parata Storica degli Ussari. La leggenda racconta che un capitano degli Ussari francese, di stanza a Ronciglione si innamorò di una bella signora e per fare bella figura davanti ai suoi occhi sfilò più volte, durante il carnevale, alla testa del suo drappello di soldati a cavallo, dando così origine alla cavalcata degli Ussari.
  • 1881 – Sfilate del corso di gala con la presenza dei carri allegorici  e delle associazioni di bontemponi “Compagnia dei Ragni e Nottoloni” e la “Compagnia del Ghetto”, che avevano il compito di fare baldoria.
  • 1900 – Nasce l’associazione dei “Nasi Rossi”, maschera tipica locale, con camice e cuffia bianchi, che offre il lunedì di carnevale, rigatoni al ragù contenuti dentro pittoreschi “pitali” di terracotta.
  • Anni 70/80 – Nascono nuovi gruppi come i “Saracari”, armati di lunghe canne alla cui estremità pende una “saraca” ovvero un’aringa essiccata e maleodorante, ma poi anche i “Polentari”, i “Faciolari”, i “Tripparoli” e i “Fregnacciari”.
  • Ore 14.30 – Il Campanone di Carnevale suona a distesa per annunciare il ritorno di Re Carnevale, rappresentato da un grosso pupazzo di cartapesta.
  • Ore 15.00 – Ha inizio la follia di Carnevale. Le autorità cittadine e del Carnevale consegnano le chiavi della Città di Ronciglione a Re Carnevale. Parata Storica degli Ussari.
  • Ore 16.00 – Gran Carnevale dei Bambini e mascherate spontanee.
  • Ore 17.00 – La Confraternita di Sant’Orso offre tozzetti e vino a tutti.
  • Ore 17.30 – Tutti a ballare il tradizionale Saltarello e musiche carnascialesche.
  • Ore 18.30 – Rappresentazione della Morte di Re Carnevale e apertura del suo testamento.
    Corteo funebre con la tradizionale Fiaccolata della “Compagnia della Penitenza” e della “Compagnia della Buona Morte”.
  • Ore 19.30 – Partenza verso il cielo di Re Carnevale con il Globo Aerostatico.
Galleria
Scheda tecnica

Valutazione
Facile – Media

Dislivello in salita
+10 metri

Appuntamento
Luogo inizio escursione
Roma (su richiesta)

Lunghezza
6,5 km

Dislivello in discesa
-10 metri

Trasferimenti
Mezzi propri
Passaggio (su richiesta)

Percorso
Andata e ritorno

Quota massima
516 m s.l.m

Durata attività
Intera giornata

Tempo stimato soste escluse
3 ore

Quota minima
509 m s.l.m.

Note
Consigliati maschera e coriandoli

Equipaggiamento
  • Scarpe basse con suola scolpita o scarponcini da escursionismo.
  • Zaino a partire da 20 litri.
  • Borraccia e/o thermos a partire da 1 litro.
  • Bastoncini da escursionismo.
  • Abbigliamento a strati comodo ed adatto alla stagione.
  • Cappello e guanti.
  • Frutta essiccata o secca e/o pranzo al sacco.
  • Sacchetto per lo smaltimento dei rifiuti.
  • Kit di primo soccorso e telo termico.
  • Spilla e Tessera Altour (consegnata alla prima attività).

Contattaci per qualsiasi consiglio sul tuo equipaggiamento

info utili

Quota individuale
(Comprende l’accompagnamento guidato e l’assicurazione RCT)

Fino ai 5 anni: gratis
Dai 6 ai 17 anni: 10 €
Oltre i 18 anni: 20 €

Come partecipare
Compila il form “Richiesta di partecipazione” e ti contatteremo per tutti i dettagli

Numero partecipanti
Da un minimo di 4 ad un massimo di 16

Guida
Rodolfo

Prossima data in calendario: Martedì 4 marzo 2025
Es: Alberi a Roma, dal Campidoglio a Piazza Fiammetta
Es: Mercoledì 11 ottobre 2023